Softcover
2004 · Ferrara
by Medica, Massimo and Silvia Battistini
Ferrara: Edisai srl, 2004. Second Edition. Softcover. NF internally; light shelf wear to covers and very bottoms of pages when closed.. Bronze and white color-illus. card wraps. French flaps. 362 pp. with color and bw illus. throughout, numbered by chapter. Text in Italian. Catalogue from the exhibition held at the Museo Civico Medievale, Bologna, December 2003 to April 2004. In particolare, il restauro della torre campanaria ha consentito di «riconsegnare» alla comunità un bene tra i più rilevanti dell'architettura medievale bolognese e ha portato ad una scoperta di eccezionale valore storico-artistico. Nel corso dei lavori, infatti, sono stati rinvenuti importanti resti di sculture, consistenti in dieci manufatti lapidei ornati da bassorilievi, originariamente parte dell'arredo della cattedrale romanica del XII secolo e reimpiegati successivamente come lastre pavimentali all'interno di una cella sulla sommità del campanile. I frammenti rinvenuti si aggiungono ad alcuni manufatti coevi già conservati nella zona archeologica della cripta di san Pietro ed insieme ad essi sono stati fatti oggetto di approfonditi studi e di un accurato restauro affidato agli esperti dei Musei Civici d'Arte Antica. Si vanno, così, componendo preziosi tasselli del cantiere della Cattedrale romanica, presentati, oggi, al pubblico in una mostra dalle inedite prospettive.
Nel Catalogo, edito da Edisai Ferrara, sono raccolti gli studi che ne supportano il piano scientifico e vengono formulate nuove ipotesi sulle vicende storiche dell'antica Cattedrale. I rilievi sono accostati a vari materiali, tra cui sculture in pietra e in legno, codici miniati, documenti e disegni provenienti dalla stessa Cattedrale e da altre realtà, non solo cittadine, con l'intento di fare luce sulla cultura artistica e sui modelli delle officine operanti a Bologna, impegnate nella decorazione di edifici ricostruiti o ristrutturati proprio tra il l'XI e il XII secolo.L'intero percorso progettuale per il recupero, il restauro e lo studio dei reperti recentemente ritrovati si è svolto con la determinante e appassionata collaborazione dei Musei Civici d'Arte Antica, diretti da Massimo Medica, con la competente e solerte assistenza dello studio degli architetti Roberto Terra e Guido Cavina e con il sapiente e diuturno sostegno di Mario Fanti.L'iniziativa ha ricevuto, in tutte le sue fasi, una piena e fattiva adesione da parte della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio. Certamente significative, ancorché rare, sono le memorie di età medievale custodite nell'attuale edificio della cattedrale, venutasi compiendo nella sua forma definitiva in età rinascimentale e barocca. Alcuni celebri frammenti della cosiddetta «porta dei Leoni» collocati nell'aula della chiesa, lo straordinario gruppo scultoreo ligneo del crocifisso nel presbiterio e l'imponente architettura del doppio campanile sono le testimonianze più note.A queste si affiancano i resti di importanti strutture venute in luce nel 1905, nel corso degli scavi eseguiti ad opera di monsignor Breventani, in prossimità dell'imbocco del presbiterio alla quota della sottostante cripta. Si tratta di vestigia di muri, contrafforti, pilastri e frammenti di scalinata riferite, su due strati sovrapposti, alla chiesa romanica del XII secolo e alla più antica costruzione del X secolo. (Inventory #: 154875)
Nel Catalogo, edito da Edisai Ferrara, sono raccolti gli studi che ne supportano il piano scientifico e vengono formulate nuove ipotesi sulle vicende storiche dell'antica Cattedrale. I rilievi sono accostati a vari materiali, tra cui sculture in pietra e in legno, codici miniati, documenti e disegni provenienti dalla stessa Cattedrale e da altre realtà, non solo cittadine, con l'intento di fare luce sulla cultura artistica e sui modelli delle officine operanti a Bologna, impegnate nella decorazione di edifici ricostruiti o ristrutturati proprio tra il l'XI e il XII secolo.L'intero percorso progettuale per il recupero, il restauro e lo studio dei reperti recentemente ritrovati si è svolto con la determinante e appassionata collaborazione dei Musei Civici d'Arte Antica, diretti da Massimo Medica, con la competente e solerte assistenza dello studio degli architetti Roberto Terra e Guido Cavina e con il sapiente e diuturno sostegno di Mario Fanti.L'iniziativa ha ricevuto, in tutte le sue fasi, una piena e fattiva adesione da parte della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio. Certamente significative, ancorché rare, sono le memorie di età medievale custodite nell'attuale edificio della cattedrale, venutasi compiendo nella sua forma definitiva in età rinascimentale e barocca. Alcuni celebri frammenti della cosiddetta «porta dei Leoni» collocati nell'aula della chiesa, lo straordinario gruppo scultoreo ligneo del crocifisso nel presbiterio e l'imponente architettura del doppio campanile sono le testimonianze più note.A queste si affiancano i resti di importanti strutture venute in luce nel 1905, nel corso degli scavi eseguiti ad opera di monsignor Breventani, in prossimità dell'imbocco del presbiterio alla quota della sottostante cripta. Si tratta di vestigia di muri, contrafforti, pilastri e frammenti di scalinata riferite, su due strati sovrapposti, alla chiesa romanica del XII secolo e alla più antica costruzione del X secolo. (Inventory #: 154875)